STUDIO DI PSICOLOGIA DOTT.SSA EMANUELA TOSI

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 ALCUNE AREE NELLE QUALI POSSO ESSERTI UTILE

  • L’ansia è uno stato adattivo, che ci prepara ad affrontare un’eventuale minaccia o una sfida. A livello fisiologico può migliorare le nostre prestazioni ma cosa accade quando l’ansia diventa intensa, persistente e la proviamo in ogni aspetto della nostra quotidianità? Accade che non riusciamo a svolgere delle attività, che ci blocchiamo, che evitiamo certe situazioni e poi magari non dormiamo bene, non digeriamo bene, avvertiamo dolori, tensioni che non ci abbandonano mai. MA… possiamo lavorarci insieme e imparare a gestirla.

  • Stress” deriva dal latino “Strictus”, cioè “serrato, compresso” e spesso ci sentiamo proprio così e non riusciamo a stare meglio. Tutto diventa pesante, a lavoro, in famiglia, con gli amici, per strada. Eppure lo stress non è altro che la nostra risposta a certi eventi e di per sé non è negativo. Quando lo diventa? Quando ci trascina via con sé e arriviamo a non sentirci bene. Quando l’evento o la situazione che viviamo è molto forte, intensa o quando le strategie che mettiamo in atto per fronteggiarla non funzionano, o ancora quando percepiamo la situazione troppo più grande di noi. Ma lo stress è una risposta tipica dell’essere umano e può diventare adattiva. Proviamo insieme a trovare dei modi per affrontarlo al meglio!

  • Quando nasce una coppia si ha un incontro, non tra due persone ma tra due universi. Ognuno col proprio bagaglio di esperienze, vissuti, aspettative, bisogni. Cosa può accadere? Che le nostre aspettative vengano deluse e allora possono subentrare il risentimento, il rancore, il dubbio, la confusione. La coppia è un organismo in continua evoluzione, è come un essere vivente e come tale incontra sfide, ostacoli e necessita di riorganizzarsi in base ai cambiamenti individuali e ambientali. Possiamo arrivare a pensare che non riusciamo più a comunicare col partner, che non riusciamo più a stare bene. Gli equilibri si incrinano e non sappiamo come tornare a camminare insieme. In questi casi (ma non solo) può essere utile ripercorrere la storia della coppia, entrare nei problemi ma anche nei desideri dei due partner, esplorare le reciproche aspettative e imparare a comunicare

  • “Quando nasce un bambino, nascono anche dei genitori”. L’arrivo di un figlio cambia la vita. Nel nuovo ruolo di genitori siamo aiutati dalla natura, ma ci sono tante cose che si devono costruire. Per quanto sia un evento atteso, ciascun individuo vive quel momento in maniera del tutto soggettiva. Quando nasce un bambino, contemporaneamente si attivano delle fantasie e si viene accompagnati dai cosiddetti fantasmi (ghost in the nursery), cioè quello che abbiamo vissuto noi da bambini. Tutto ciò richiede elaborazione per prepararsi all’arrivo del bambino reale.

    La gravidanza può essere un periodo ricco di forti ambivalenze per entrambi i futuri genitori. Ritagliarsi uno spazio ed un tempo per affrontare le proprie emozioni, per esplorare le proprie aspettative, per esprimere le proprie paure e i propri dubbi può aiutare entrambi i futuri genitori a vivere la gravidanza ed il post parto in maniera più serena e consapevole.

  • La genitorialità, sia biologica che adottiva, rappresenta un aspetto significativo per lo sviluppo e il benessere dei bambini, così come dei genitori. Per i genitori adottivi, l'adozione può essere un percorso emozionante ma anche complesso. Essi devono affrontare sfide uniche, tra cui la gestione delle aspettative e la navigazione di complesse dinamiche familiari. Inoltre, possono sorgere domande identitarie per il bambino adottato e la necessità di far fronte a eventuali traumi o difficoltà legate all'adozione. Per i bambini adottati, l'adozione può rappresentare un'opportunità per una vita migliore, ma può anche generare sentimenti di ricerca d'identità e di appartenenza. Con il giusto supporto, le famiglie adottive possono offrire un ambiente amorevole e sicuro in cui i bambini adottati possono crescere e fiorire, sfruttando appieno il loro potenziale.

  • Il lutto è lo stato psicologico conseguente alla perdita di un oggetto significativo che ha fatto parte integrante della nostra esistenza.

    Il lutto non è legato solo all'idea della morte, ma proprio all'idea della perdita, quindi qualunque cosa noi perdiamo può portare dentro di noi una reazione di lutto e di sofferenza, e questo vale anche per i rapporti, per i luoghi, per il lavoro, per le relazioni che abbiamo avuto. Come si esce dal lutto? Attraverso un processo di elaborazione che richiede tempo e accoglienza. Non devi per forza attraversarlo in solitudine ma puoi condividerlo e iniziare a cicatrizzare la ferita.

  • Il potenziamento dell'autostima è un processo fondamentale per il benessere psicologico ed emotivo di un individuo. L'autostima rappresenta il modo in cui una persona valuta e percepisce se stessa, influenzando significativamente la sua capacità di affrontare sfide, relazionarsi con gli altri e gestire lo stress. Per potenziare l'autostima, è essenziale lavorare sull'accettazione di sé, sull'apprezzamento delle proprie qualità e sull'ascolto delle proprie esigenze. Inoltre, l'incremento dell'autostima può derivare anche dall'assunzione di responsabilità per le proprie azioni e scelte, favorendo un senso di autoefficacia e di controllo sulla propria vita. È importante incoraggiare la pratica di attività che portino soddisfazione e realizzazione personale, creando esperienze positive che alimentino la fiducia in se stessi. Il supporto di uno psicologo esperto può essere prezioso in questo percorso, offrendo uno spazio sicuro per esplorare le dinamiche interne ed acquisire strategie per gestire critiche e confronti sociali che possono minare l'autostima.

  • La gestione dei conflitti e la mediazione rappresentano due pilastri fondamentali nell'ambito della psicologia applicata alle dinamiche relazionali e sociali. La gestione dei conflitti si pone l'obiettivo di comprendere le dinamiche sottostanti alle situazioni conflittuali e di fornire strumenti e strategie per affrontarle in modo costruttivo. Attraverso l'analisi delle emozioni, dei bisogni e delle prospettive delle persone coinvolte, si cerca di creare spazi di dialogo e di negoziazione, favorendo la ricerca di soluzioni che tengano conto delle diversità e siano orientate al benessere comune. La mediazione si focalizza sull'opera di un terzo neutrale e qualificato che facilita il processo di comunicazione e negoziazione tra le parti coinvolte nel conflitto. Questo tipo di intervento si basa sull'ascolto empatico, sulla ristrutturazione delle prospettive e sull'encouragement di strategie di problem solving, al fine di favorire la costruzione di accordi sostenibili nel lungo termine. Entrambi gli approcci sottolineano l'importanza della consapevolezza emotiva, della comunicazione efficace e della ricerca di soluzioni orientate al futuro. L'obiettivo finale è quello di trasformare i conflitti in opportunità di crescita personale e relazionale, evitando che diventino fonte di distruzione e disagio psicologico. La gestione dei conflitti e la mediazione psicologica rappresentano strumenti preziosi per promuovere relazioni sane, costruttive e rispettose, sia a livello individuale che sociale.

  • Il senso di colpa e la vergogna sono emozioni complesse che possono avere un impatto significativo sul benessere di una persona. Il senso di colpa può sorgere da una percezione di aver violato o tradito i propri valori o quelli degli altri, mentre la vergogna può derivare da una sensazione di essere difettosi, indesiderati o inaccettabili. Entrambe queste emozioni possono essere paralizzanti, portando le persone a vivere nel rimorso costante o a nascondere parti di sé per paura del giudizio altrui. Il senso di colpa può essere funzionale se spinge una persona a riflettere sulle proprie azioni e a cercare di riparare eventuali danni causati, ma diventa dannoso quando diventa un fardello insostenibile. La vergogna, invece, può minare profondamente l'autostima e la fiducia in sé stessi, portando a sentimenti di isolamento e disperazione. È importante riconoscere che entrambe queste emozioni sono parte dell'esperienza umana e che non bisogna vergognarsi di provare senso di colpa o vergogna. Nel percorso psicologico, è essenziale lavorare su queste emozioni, permettendo alla persona di esplorarle in un contesto sicuro e non giudicante. Lavorare sull'accettazione di sé, sull'autocompassione e sulla ristrutturazione cognitiva può aiutare a ridurre l'impatto negativo di queste emozioni sulla salute mentale. Inoltre, incoraggiare la comunicazione aperta e la condivisione delle proprie esperienze può aiutare a ridurre il peso del senso di colpa e della vergogna.

  • “Crisi” non è una parola con un’accezione negativa, bensì indica un processo di cambiamento, attivato da eventi normativi (prevedibili) o paranormativi (imprevisti), che può avere esiti positivi e portare ad una crescita. Durante tali periodi, è normale sperimentare una serie di reazioni emotive e stressanti, che possono influenzare il benessere psicologico e fisico.

    Ogni individuo vive e reagisce alle crisi in modo unico. Non c'è una formula universale per affrontare i momenti difficili, ma è essenziale cercare le strategie e le risorse che meglio si adattano alle proprie esigenze e al proprio contesto. Un aiuto professionale da uno psicologo può fornire strumenti e strategie specifiche per affrontare la crisi in modo costruttivo. Attraverso le sedute psicologiche è possibile esplorare pensieri, emozioni e comportamenti legati alla situazione di crisi, sviluppando nuove prospettive e competenze per gestire la situazione.

    Inoltre, la pratica di tecniche di autoregolazione dello stress e del benessere, come la meditazione, la respirazione consapevole o lo yoga, può essere efficace nel ridurre l'ansia e promuovere la resilienza emotiva durante i periodi di crisi.

  • Viviamo in una società accelerata e in rapido e continuo cambiamento. Ciò rende difficile a volte fare progetti per il nostro futuro, capire cosa ci piace e ci stimola e quali opportunità cogliere. A partire dall’adolescenza, dal momento in cui siamo chiamati a scegliere il percorso scolastico, possiamo sentirci di viaggiare “senza bussola”, “senza certezze” e non riusciamo a capire chi vogliamo essere e diventare. Assume importanza a questo punto fermarsi e ritagliarsi uno spazio per interrogarsi e individuare quali passi compiere. Come? Partendo dal riconoscere le nostre passioni, le nostre attitudini e imparando a porsi obiettivi realistici e strategie per raggiungerli.